Nella classifica stilata da LinkedIn dei 25 lavori in ascesa negli ultimi 5 anni, il ruolo di Sustainability Manager occupa la quinta posizione.
Questa figura, dalle competenze trasversali, e maggiormente rappresentata dalle donne, si occupa, in qualsiasi settore, di tutte le strategie di implementazione di sostenibilità all'interno dell'azienda, sia in riferimento alle tematiche ambientali, sia in riferimento alle politiche sociali e di governance.
Le posizioni aperte per questo ruolo sono numerose, non solo in Italia ma anche all'estero, ed in particolar modo la crescente richiesta è dettata dalla sempre maggiore responsabilità che hanno le imprese nel rispetto ed adeguamento ai SDGs (Sustainable Development Goals) delle Nazioni Unite ed alla creazione di valore pretesa dal mercato, mosso da consumatori sempre più attenti e competenti in tema di sostenibilità, in particolar modo tra le nuove generazioni.
La nascita di questa figura è piuttosto recente ed in continua evoluzione ed il suo ruolo all'interno delle aziende è ormai imprescindibile nell'ambito di qualsiasi strategia di management aziendale: ecco perchè il Sustainability Manager opera in uno spazio molto più ampio rispetto alla mera sostenibilità ambientale. Ad essa infatti si affiancano quella sociale ed economica, per una gestione sempre più sostenibile delle risorse.
Il Manager della Sostenibilità è quindi una persona (o un team di persone) in continua formazione ed aggiornamento, e un preciso e profondo conoscitore dei processi e comportamenti aziendali, al fine di rendere questi ultimi sostenibili sotto tutti i punti di vista. Una skill non trascurabile è la capacità di comunicazione: il concetto di sostenibilità e la sua rilevanza devono essere infatti comunicati a tutti i livelli aziendali ed agli stakeholders, così come imprescindibile dal ruolo è l'intervento in decisioni strategiche e di programmazione, sulle quali vengono impostati obiettivi e traguardi. La poliedricità di questa figura richiede una professionalità con requisiti ed attitudini che spaziano dalle competenze tecniche del settore, alle capacità organizzative e di leadership, ma anche capacità analitiche e di rendicontazione; una soft skill particolarmente apprezzata è l'attitudine al multitasking ed al problem solving.
La formazione di questa figura, quindi, è particolarmente importante, e attinge da percorsi di studi tecnico-scientifici (ingegneria, chimica, biologia...), manageriali (project management), ma anche giuridico-economico. Trattandosi di un profilo "emergente" non esiste un albo professionale, tuttavia è stato recentemente istituito un Registro (per il settore moda e lusso) in cui la figura viene inserita al termine del completamento del corso (e del relativo esame finale) "Sustainability Manager: la produzione sostenibile nella moda e nel lusso" certificato AICQ-SICEV, Organismo di Certificazione del Personale riconosciuto da ACCREDIA, ed erogato da Process Factory, società specializzata nel settore.